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“Saltworks” a Sapore di Sale 2013convegni e workshop sulla valorizzazione del sale e delle saline
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domenica 8 settembre ore 11
MUSA - Museo del
Sale/Magazzino del Sale Torre
per
i più piccolisabato 7 e domenica
8 settembre ore 9.30, 11.30, 15, 17Torre San Michele - via Evangelisti 4 Cervia
“Jack Salino e l’Oro bianco di Cervia”
“Jack Salino e l’Oro bianco di Cervia”
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Giovani in fuga, quattro università studiano il fenomeno: a partire da un sondaggio
Sembra di essere tornati all’inizio del secolo scorso, quando intere famiglie riempivano la valigia con l’aspirazione di potersi costruire un futuro meno opprimente. Stavolta è la crisi a lasciare macerie dietro di sé e sono soprattutto i giovani a dover preparare i bagagli per mete lontane, a volte neppure desiderate. Si parla di “nuovi migranti” appunto, ovvero di quella generazione di lavoratori europei protagonista di un nuovo ciclo di emigrazione.
Il fenomeno è tanto capillare e in così rapida crescita che quattro prestigiose università hanno deciso di imbastirci sopra una ricerca accademica: si tratta del Global governance programme dell’Istituto universitario europeo di Firenze, che coordina i lavori con il Real Instituto Elcano di Madrid, il Trinity College di Dublino e l’Universidade Técnica di Lisbona.
Il progetto di ricerca debutta con un questionario dal titolo «La migrazione in Europa del Sud e Irlanda», online da fine maggio e fino a domenica 18 agosto, da compilare accedendo a questa pagina del sito del Global Governance Programme. Il sondaggio intende indagare la relazione tra gli effetti della crisi economica e i flussi di lavoratori qualificati che se ne vanno dal loro paese di origine, in modo particolare da quelli più colpiti dal dissesto economico, ovvero Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. «Il nostro sondaggio non è rappresentativo dal punto di vista statistico perché risponde chi vuole» spiega ad Articolo 36 Anna Triandafyllidou, direttrice ad interim del Global Governance Programme. «L’obiettivo finale è quello di saperne di più sulla recente emigrazione dalle PIIGS countries - Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna - una tematica praticamente sconosciuta» aggiunge Carmen González Enríquez, senior analyst dell’immigrazione presso il Real Instituto Elcano.
Gli expat possono dunque rispondere, in modo anonimo e al massimo in 15 minuti, con la versione disponibile in tutte e cinque le lingue, a poche domande che richiedono dati generali (titolo di studio, paese di provenienza, periodo di partenza..) e informazioni più specifiche, come ad esempio se il trasferimento all’estero sia stato frutto di una libera scelta. Interessante sarà infatti l’esito delle risposte relative ai motivi della partenza...
Il fenomeno è tanto capillare e in così rapida crescita che quattro prestigiose università hanno deciso di imbastirci sopra una ricerca accademica: si tratta del Global governance programme dell’Istituto universitario europeo di Firenze, che coordina i lavori con il Real Instituto Elcano di Madrid, il Trinity College di Dublino e l’Universidade Técnica di Lisbona.
Il progetto di ricerca debutta con un questionario dal titolo «La migrazione in Europa del Sud e Irlanda», online da fine maggio e fino a domenica 18 agosto, da compilare accedendo a questa pagina del sito del Global Governance Programme. Il sondaggio intende indagare la relazione tra gli effetti della crisi economica e i flussi di lavoratori qualificati che se ne vanno dal loro paese di origine, in modo particolare da quelli più colpiti dal dissesto economico, ovvero Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. «Il nostro sondaggio non è rappresentativo dal punto di vista statistico perché risponde chi vuole» spiega ad Articolo 36 Anna Triandafyllidou, direttrice ad interim del Global Governance Programme. «L’obiettivo finale è quello di saperne di più sulla recente emigrazione dalle PIIGS countries - Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna - una tematica praticamente sconosciuta» aggiunge Carmen González Enríquez, senior analyst dell’immigrazione presso il Real Instituto Elcano.
Gli expat possono dunque rispondere, in modo anonimo e al massimo in 15 minuti, con la versione disponibile in tutte e cinque le lingue, a poche domande che richiedono dati generali (titolo di studio, paese di provenienza, periodo di partenza..) e informazioni più specifiche, come ad esempio se il trasferimento all’estero sia stato frutto di una libera scelta. Interessante sarà infatti l’esito delle risposte relative ai motivi della partenza...